Ci sono cose che si fanno solo in Piemonte.
Come ci hanno insegnato i nostri padri.
Come facciamo da 40 anni.
Perché il salame buono si fa così. Si faceva così. E si farà così.


Per gentile concessione Raccolta Franco Morina

Quando siamo nati nel 1975, Slow Food era ancora da inventare, non esisteva la cultura del gusto come la intendiamo adesso, non si parlava di biodiversità alimentare, non c'era Master Chef.
Ma c'era già chi sapeva fare cose buone.
C'era la capacità tutta piemontese di fare bene le cose in maniera artigianale, puntigliosa.
Ecco il nostro modo di essere e di fare.
Che oggi è garantito dalle più rigorose certificazioni internazionali.

Per mantenere il meglio di queste qualità, l’intero ciclo produttivo viene svolto internamente.
Lo facciamo nella nostra sede di Cavour, con le finestre che danno sulle Alpi e sul Monviso.
E i nostri salumi stagionano sotto la Riserva Naturale Speciale della Rocca di Cavour.

Buoni per tutti

Tutti i salumi Cavour sono privi di allergeni, OGM, lattosio e fonti di glutine.
Quando il salame è buono, non c'è bisogno di aggiungere altro.
Significa che se sei intollerante, celiaco o se vuoi semplicemente portare in tavola cibi di cui fidarti, noi ci siamo.

Siamo piemontesi, non andiamo in giro a vantarci che il nostro salame è il più buono del mondo.
Ma prova ad assaggiarlo affettandolo su un tagliere con un coltello dalla lama liscia e ben affilata e il manico in legno, con il sottofondo della tua musica preferita, gustandolo con un pane fresco e profumato e versandoti un bicchiere di un buon vino rosso piemontese. Poi ci dirai qualcosa.